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al testo di elena volpi
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La fabbrica di notte noi chiamiamo Bimba che dorme. Niente affatto silenziosa vibra e pulsa Ronza e russicchia Pronta al rimprovero Che l’hai lasciata sola. Si, ti lasciamo sola di giorno E tu torni a tormentarci la notte Nel sogno operaio ostinato Martellante. Camminiamo di notte nei tuoi spazi inviolati. Ai tuoi quattro angoli Facciamo la guardia. Diligentemente abbiamo impresso l’orario Sull’ultimo pezzo prodotto. La fabbrica un tempo aveva Il nostro tempo. Ora abbiamo imparato che il tempo e’ nostro E allora non abbiamo paura E allora vogliamo tornare Alla fabbrica. Proteggerla, consolarla della sua limitatezza. Su tutti i giornali, venduta e comprata Nascosta Dal centro commerciale.
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